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"Oggi firmiamo un protocollo molto importante perché la collaborazione Ambiente-Difesa è essenziale, anche per risolvere problematiche locali sempre più pressanti. Sono felice che questo avvenga nel giorno della pubblicazione dell'enciclica di Papa Francesco dedicata all'ambiente". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti in occasione della firma oggi, presso il suo dicastero, delprotocollo d'intesa in materia di tutela ambientale e attività esercitative militari con il ministero della Difesa.
Un protocollo che si inserisce nella volontà di "aprire la Difesa al mondo esterno - dichiara il ministro della Difesa Roberta Pinotti - la Difesa serve la patria e i cittadini, abbiamo tutto l'interesse alla massima trasparenza. Esercitazioni e poligoni rappresentano temi sensibili. Vogliamo avviare un lavoro sistematico, quindi non solo emergenziale, di prevenzione e verifica".
Sei i punti del protocollo. Il Ministero dell'Ambiente fornisce supporto tecnico-giuridico in materia di attività esercitativo-militari, con priorità riservata alle procedure di infrazione comunitaria e alle procedure EU-Pilot attivate dalla Commissione europea; il Ministero della Difesa realizzerà relazioni annuali sul monitoraggio ambientale dei siti interessati dalle esercitazioni militari, che riguardano anche individuazione, recupero, gestione, tracciabilità e smaltimento dei rifiuti connessi alle predette attività, anche radioattivi. Il Ministero della Difesa si rende disponibile a comunicare al Ministero dell'Ambiente i dati sui controlli in materia di radioattività ambientale; Il Ministero dell'Ambiente fornisce il supporto di competenza in materia di bonifica e ripristino ambientale delle aree interessate dalle attività militari esercitative in oggetto.
l Ministero della Difesa, in relazione alle aree di propria competenza ricadenti all'interno del perimetro di Siti di Interesse Nazionale, fornisce le informazioni sulle attività di caratterizzazione, messa in sicurezza, bonifica e monitoraggio periodico delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo, acque sotterranee, acque superficiali e marine, sedimenti); entrambi i ministeri si impegnano a redigere dei 'protocolli ambientali' delle attività esercitative con ricadute nell'ambiente marino.
Infine il Ministero della Difesa comunica l'eventuale apertura di indagini preliminari dell'Autorità Giudiziaria relative a presunti illeciti ambientali connessi alle attività esercitative militari al fine di svolgere una valutazione congiunta sia in ordine alla sussistenza di un danno ambientale o di una minaccia di danno sia in ordine alla individuazione delle necessarie misure di ripristino ambientale.