Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

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«Le varianti proposte al Codice dell’Ordinamento Militare determinano una straordinaria e pericolosa concentrazione di potere militare ed economico senza precedenti nel nostro paese» è il duro giudizio della Funzione Pubblica Cgil e della Uil Pa sul disegno di legge approvato recentemente dal governo.  «La concentrazione del potere nelle mani del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il quale assumerebbe anche la responsabilità della Direzione Nazionale degli Armamenti,- continuano i sindacati – non solo non risolve i problemi annosi che affliggono questa amministrazione ma li appesantisce enormemente, generando solo altre costosissime figure di vertice e un calo dell’efficienza dei processi decisionali della Difesa».

Venerdì 10 febbraio il Consiglio dei Ministri (CdM) ha approvato il  disegno di legge recante “Riorganizzazione dei vertici del Ministrodifesa e delle relative strutture. Deleghe al Governo per la revisionedel modello operativo delle Forze Armate, per la rimodulazione del modello professionale e in materia di personale del Ministero della difesa, per la riorganizzazione del sistema della formazione , nonchéin materia di semplificazione normativa dell‘ordinamento militare”.

 

Si tratta del provvedimento che dovrà dare attuazione al “Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la Difesa”  pubblicato il 30 aprile 2015.

Pubblichiamo in allegato il testo del disegno di legge, che potrebbe subire qualche modifica prima dell’invio all’esame delle Camere.

Ribadito in modo repentorio ad alcuni Comandi di ripristinare tempestivamente la revocadi quanto erroneamente tolto in relazione alle tutele previste dal decreto del 7 maggio 2014.

 In un futuro prossimo, quasi la metà dei militari italiani sarà ‘a tempo’: niente più “soldati a vita”, dunque, perché se si continua di questo passo le nostre forze armate saranno troppo vecchie. E’ stato lo stesso ministro della Difesa Roberta Pinotti ad annunciare la svolta, al termine di un Consiglio dei Ministri che ha approvato un provvedimento di delega per l’attuazione del Libro Bianco della Difesa, il documento programmatico del ministero contenente le linee guida per la riforma complessiva dello strumento militare.

Scongiurata l'ipotesi di un prelievo sulle pensioni a partire del prossimo mese per la restituzione dello 0,1 per cento su quelle percepite nel 2015

I delegati della Guardia di finanza prendono atto con favore che il governo in linea con quanto fissato dalla legge di stabilità, ha stanziato le risorse per un intervento organico ed effettivo.

Ci saranno i 480 milioni di euro per prorogare il bonus nel 2017 (pagamento da marzo con arretrati di gennaio e febbraio). Ci saranno le risorse per far partire il riordino dal 2017 (probabilmente con una decorrenza slittata di qualche mese rispetto a quella ipotizzata 01.01.2017). Ci saranno a regime (dal 2018) le risorse necessarie a finanziare il riordino “e” (e non “o”) a stabilizzare definitivamente il bonus.   

Risorse specifiche e distinte destinate al solo comparto sicurezza e difesa che si affiancheranno a quelle destinate a tutto il pubblico impiego (sicurezza e difesa compresi) per il rinnovo contrattuale. 

Il Ministro Minniti -accompagnato dal Capo della Polizia Gabrielli e dal Vice Capo Piantedosi - ha incontrato i sindacati di Polizia. Minniti  ha  dichiarato che a breve sarà varato il DPCM per individuazione delle risorse previste dalla legge di stabilità.

In sintesi:


- la delega per il riordino delle FF.PP. sarà esercitata entro il 26 febbraio;
- lo stanziamento a regime per il riordino è di 977 milioni: oltre ai 480 milioni si aggiungono altri risparmi oltre alle cifre già individuate dalle leggi di Stabilità. Ci sarà uno stanziamento aggiuntivo di circa 300 milioni (230 milioni aggiunti nelle ultime ore e 70 milioni derivanti da risparmi nel settore Difesa);
- il bonus degli 80€ sarà riavviato da marzo 2017, sempre come "contributo straordinario", con recupero arretrato. Nel 2018 sarà stabilizzato ad una cifra molto vicina agli 80€. 

Il riordino, illustrato solo sinteticamente nelle direttrici politiche, prevede riparametrazione, abbreviazione permanenza nelle qualifiche, doppio ingresso nei funzionari, dirigenzializzazione. 

Oggi Il Cocer incontrerà il Ministro della Difesa Pinotti.

Si è trattato di comunicazioni pper le quali  saranno necessari successivi per approfondire come impiegare le risorse. 

 

E’ quasi certa una nuova proroga  per i  delegati in carica della Rappresentanza Militare.

Ma  è il caso di stracciarsi le vesti per sei mesi o un anno in più concesso ai delegati, o se la proroga sia giustificata o meno dalle trattative per i rinnovi contrattuali, per il riordino delle carriere o da chissà cos’altro?

O non abbiamo forse soltanto  la conferma dello scarsissimo interesse delle forze politiche  nei confronti della riforma dello strumento rappresentativo, di cui si parla  ormai stancamente da diverse  legislature? 

Direttiva  sulle modalità tecniche per l'accertamento e la verifica dei parametri fisici per l'ammissione ai concorsi nelle Forze Armate.

BENEFICI PREVIDENZIALI ED ASSISTENZIALI PER IL PERSONALE MILITARE E I SUOI SUPERSTITI

La  legge di bilancio 2017 ha esteso ai trattamenti pensionistici spettanti alle vittime del dovere e ai loro familiari superstiti l’esenzione dell’imposta sulle persone fisiche. Pertanto, avverte l’Inps con il messaggio n. 368/2017, i trattamenti pensionistici spettanti vengono esentati dall’IRPEF.

Le ultime slide consegnate al Cocer relative al riordino delle carriere. Ai delegati non è stata effettuata nessuna illustrazione a cura dello SMD.

Il nesso tra esposizione all’uranio impoverito dei militari in teatri di guerra e l’insorgenza di patologie tumorali è dimostrato da numerosi studi, ma il Comitato di verifica per le cause di servizio (del ministero dell’Economia) nega questo legame in tutti i casi emersi, «aderendo alla posizione del ministero del Difesa «con una abusata tecnica a “stampone”, che è inspiegabile e sorprendente».

I riflessi della norma della legge madia che impegna la Polizia  ad informare la scala gerarchca sulle indagini in corso. La dipendenza della polizia giudiziaria dal pubblico ministero in futuro potrebbe non essere più diretta ma filtrata. Lo scenario prospettato, infatti, prelude a una scelta legislativa volta a spostare verso l’esecutivo la guida della polizia giudiziaria, ciò apre le porte a rischiose ingerenze della politica sulla magistratura.

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