Tu sei qui
Archivio Mensile delle news
In un documento, approvato all'unanimità, di descrivono le criticità contenute ne""lle bozze di riordino delle carriere illustrate dallo S.M.D .e si propongono ""i correttivi necessari ed opportuni per risolverle: rendendo il nuovo modello di carriera a regime più armonico e coerente; costruendo un regime transitorio idoneo a traghettare il cambiamento riducendo i rischi di sperequazioni (con particolare riferimento alle figure oggi “apicali” cui va garantito il raggiungimento della nuove posizioni “apicali”); facendo convivere le esigenze e le aspettative del personale con le esigenze operative e funzionali delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. I delegati della categoria "B": ritengono imprescindibile l'equiparazione del ruolo alla III Area Funzionale del Pubblico Impiego e chiedono l'equiparazione dei parametri stipendiali dei gradi apicali a quella dei primi gradi del ruolo Ufficiali e la modifica del regime transitorio per l'accesso a nuovo grado di Luogotenente ed alla nuova qualifica di Luogotenente + 4"".
L’accordo fra governo e sindacati che apre la strada al rinnovo dei contratti del Pubblico impiego deve sopravvivere a qualsiasi sviluppo post Referendum. Anche con un altro governo, in sostanza, non si può e non si deve tornare indietro. Lo chiedono Cgil, Cisl e Uil.
La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza del 16 novembre 2016 ha rigettato definitivamente la tesi del Ministero della Difesa e dell’Interno che sosteneva la sussistenza della giurisdizione amministrativa in materia di Vittime del dovere e soggetti equiparati.
La tesi dei Ministeri era articolata su due livelli. In primo luogo la prima argomentazione si fondava sull’assunto che a fondamento della concessione dello status si ponesse una potestà discrezionale. In secondo luogo, si riteneva che i benefici derivassero dal rapporto lavorativo, e dunque, per il personale non privatizzato, la giurisdizione fosse del TAR.
Decreto interministeriale Difesa-Economia e Finanze 23 giugno 2016 recante disciplina per le modalità di concessione dei distintivi d’onore per mutilati, deceduti e feriti in servizio, in attuazione dell’art. 865 del D.P.R. del 15 marzo 2010, n. 90.
. Dovevano lavorare e obbedire in quanto militari, anche se temevano rischi per la salute. E anche se i colleghi statunitensi, quando andavano a fare interventi di manutenzione, erano superprotetti con tute guanti e maschere. È quanto emerso nell’ultima udienza del processo davanti al giudice padovano Beatrice Bergamasco sull'esposizione al gas radon dei militari che furono in servizio nell'ex base Nato allestita nel "ventre" del monte Venda, sede del primo Roc dell'Aeronautica militare attiva dal l958 e il 1998.
-Nei giorni scorsi i militari italiani del Train Advise Assist Command West (Taac W) hanno effettuato una donazione di vestiario in favore dell'associazione "Pir Herat Charity Fondation" (Phf), ente nato nel 2009 con il compito di sostenere persone con disabilità.
di Gianluca Taccalozzi
L’accordo quadro sul contratto del pubblico impiego siglato il 30 novembre u.s. dal Governo (con vista Referendum...) e sindacati può rappresentare una svolta per la costruzione di una pubblica amministrazione più efficiente, efficacie e finalmente funzionale e soddisfacente per chi ci lavora. E bene hanno fatto i rappresentanti sindacali a firmarlo, assumendosi la responsabilità ed il rischio di essere additati come opportunisti o fiancheggiatori del Governo.
E ora? Siglato l'accordo (ieri è arrivata anche la firma della Confsal) e consumato l'entusiasmo condiviso di Governo e confederali, ora si tratta di avviare la traduzione pratica degli obiettivi che devono portare al rinnovo dei contratti e alle nuove regole sul pubblico impiego.
I costi
In questo quadro andrà sciolto anche uno dei primi temi di discussione fra governo e sindacati post-accordo: quello dei costi per sterilizzare l'effetto aumenti sugli 80 euro. Oggi il bonus arriva nelle buste paga di 7-800 mila dipendenti pubblici, e secondo i primi calcoli sono circa 200mila le persone che si troverebbero a dover rinunciare una volta realizzati gli aumenti contrattuali.
La Commissione europea propone un fondo europeo per la difesa e altre iniziative al fine di rendere più efficiente la spesa degli Stati membri nelle capacità comuni di difesa, rafforzare la sicurezza dei cittadini europei e promuovere una base industriale competitiva e innovativa.
Nel discorso sullo stato dell'Unione del 2016 il presidente Jean-Claude Juncker ha evidenziato l'importanza di un'Europa forte, in grado di difendere e proteggere i suoi cittadini nel suo territorio e all'estero: un obiettivo che non può essere conseguito senza innovare e mettere in comune le risorse dell'industria europea della difesa. Il piano d'azione europeo in materia di difesa adottato oggi dalla Commissione risponde a tale visione.
"L'accordo raggiunto col governo, grazie al fondamentale impegno della Cgil, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego e' un buon punto di partenza. Per quel che riguarda, nello specifico, i lavoratori in divisa, risultano appostati 250 milioni per il 2017 che diventerebbero
390 nel 2018 destinati al riordino interno delle carriere, oltre a 480 milioni per il bonus di 80 euro. A tutto questo si aggiungono 85 euro lordi di aumento a regime". Lo afferma
Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil. "Si e' pertanto intrapresa la strada giusta, quella dei contratti, - dice Tissone -, portiamo a casa un risultato non
negativo per gli appartenenti alle forze dell'ordine. Molto resta, comunque, ancora da fare. A partire dalla stabilizzazione del bonus di 80 euro che cercheremo di rendere strutturale e
pensionabile gia' nel 2017". (ANSA).