Periodico di informazione delle Forze Armate, Forze di Polizia e Pubblico Impiego

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Cambiano le regole su malattie e permessi nella Pubblica amministrazione. Si tratta di uno dei risvolti dell'accordo firmato lo scorso 30 novembre tra i sindacati e il governo per il rinnovo dei contratti in cui le parti s'impegnavano a riaprire il confronto, fermo da tanto tempo, sulla questione delle malattie, dei permessi e dei congedi. I sindacati ne dovranno discutere al tavolo con l'Aran, l'Agenzia pubblica che si occupa di contrattazione.

"La legge di Bilancio per il 2017 ha già stanziato le risorse per il contributo degli 80 euro in favore dei lavoratori delle Forze dell'Ordine per l'intero anno 2017, nonché ulteriori e diverse risorse per il riordino delle carriere. Il Governo sta lavorando al provvedimento, previsto dalla stesse legge di Bilancio, per la ripartizione di queste risorse, che vedrà la luce nei prossimi giorni e che comunque varrà a partire dal primo gennaio 2017".  E' quanto si legge in una nota diffusa lo scorso 18 gennaio dalla Funzione Pubblica(fonte ADRKRONOS 18 gennaio 2017, ore 21:04).

Quanto affermato dalla Funzione Pubblica è particolarmente grave e preoccupante, in quanto sconfessa le solenni promesse pre-refendarie del Governo Renzi e del Ministro Alfano ("poker d'assi") e rompe gli accordi presi con le Rappresentanze prima della stesura della Legge di Bilancio (il bonus sarà stabilizzato ed il riordino sarà finanziato con risorse diverse e suppletive).

Il Co.Ce.R. della Guardia di Finanza, a nome di tutti i finanzieri d’Italia, esprime la più sincera e commossa solidarietà alla popolazione abruzzese, laziale, marchigiana ed umbra colpita in queste ore dalla concomitanza di una straordinaria ondata di maltempo e da terribili eventi sismici.

Preoccupazione per l’interruzione dell’erogazione del bonus di80 euro, mentre continuano a non essere chiaramente indicate le risorse necessarie per il completo riordino delle carriere, paventando semmai un possibile utilizzo delle stesse  nei contenuti e nei tempi.

A che punto sono riordino, contratto e bonus? Tutto è appeso, in attesa del d.p.c.m. che deve “spacchettare” le risorse del Fondo destinato alla pubblica amministrazione previsto dall’art. 1 comma 365 della legge di Bilancio 2017 (legge 11 dicembre 2016, n. 232).

Per il settore sicurezza dal d.p.c.m. di spacchettamento ci si attende che il Governo mantenga gli impegni presi dal precedente Esecutivo (anche in forma pubblica e solenne: l’ormai famoso “poker d’assi”): 480 milioni per il bonus a decorrere dal 2017, 250 milioni nel 2017 e 390 milioni a decorrere dal 2018 per il riordino ed il finanziamento della quota parte di pertinenza delle risorse contrattuali per arrivare alle 85 euro medie lorde a regime.

“Non c’è solo il problema dell’età media dei lavoratori in divisa, che ormai supera i 47 anni e della cronica carenza di organico che a Milano è di 500 unità in meno nella sola polizia. Il primo gennaio tanti poliziotti sono andati in pensione con 400 euro di decurtazione rispetto all’ultimo stipendio percepito per effetto dell’introduzione del sistema cosiddetto ‘misto’ contributivo – retributivo e soprattutto per la mancata attivazione delle procedure di concertazione con le rappresentanze sindacali per la costituzione del fondo di comparto e l’avvio della previdenza complementare”.

Lo afferma Daniele Bena, segretario generale lombardo del sindacato di polizia Silp Cgil, alla vigilia di una importante iniziativa pubblica che si svolgerà a Milano nella mattinata del 19 gennaio, dedicata proprio ai poliziotti e alla previdenza.

 Nessuna perequazione per le pensioni nel 2016 e nel 2017. Lo fa sapere l'Inps con una circolare spiegando che il decreto del Mef fissa nello "0,0% l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per il 2016". A seguito di tale conferma - scrive l'Inps -  nessun conguaglio è stato effettuato rispetto alla rivalutazione attribuita in via previsionale per il 2016". Il trattamento minimo resta di 501,89 euro. I valori provvisori del 2017 sono identici a quelli definitivi del 2016.

 A distanza di oltre venti mesi dalla sua uscita (30 aprile 2015) sarebbero pronti alcuni provvedimenti attuativi del Libro Bianco della Difesa. 

La notizia era stata  già anticipata in un comunicato   del Consiglio Supremo di Difesa, che nella sua ultima  riunione del 24 novembre 2016,  affermava che il Disegno di Legge per l'emanazione di alcuni provvedimenti prioritari e per la delega a successivi specifici dispositivi legislativi ""inizierà a breve l'iter parlamentare""..

I militari delle Forze di difesa israeliane (Idf) dovranno rispettare nuove regole in seguito all’hackeraggio del movimento palestinese Hamas di alcuni dispositivi mobili dei soldati israeliani. Attraverso dei profili falsi civetta, alcuni componenti di Hamas sono riusciti ad attirare l’attenzione di alcuni militari israeliani accedendo in tal modo ad informazioni sensibili. In questo modo Hamas sarebbe riuscito a spiare le manovre militari e le operazioni dell’esercito, fino a controllare alcune video camere dei cellulari ottenendo immagini in diretta e ascoltando colloqui tra gli ufficiali. I provvedimenti restrittivi riguarderanno principalmente i militari che hanno accesso ad informazioni segrete o riservate. In seguito all’episodio del furto di informazioni sensibili, chi ha un grado di capitano o ufficiale superiore non potrà avere un profilo Facebook e dovrà cancellare il profilo esistente.

Rappresentanti dell’UNSI  Euganea  e del Comitato Vittime del Monte Venda e delle Vedove sono stati ascoltati dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sull'uranio impoverito presso la Prefettura di Padova.

L’audizione, voluta dal Presidente della stessa Commissione On. Scanu si è svolta nell'ambito di una indagine conoscitiva su alcuni siti militari del nordest le cui condizioni ambientali destano fortissime preoccupazioni. Tra questi il sito dell'aeronautica del M. Venda.

Successo della iniziativa che si è svolta ieri, organizzata dal nostro giornale in collaborazione  con il patronato INCA CGIL e l'associazione FICIESSE,  sul tema:""Amianto, Vaccini, Uranio impoverito: quale tutela per gli operatori del Comparto Difesa e Sicurezza".

L'iniziativa ha aperto  un ciclo di conferenze in cui verranno affrontate varie tematiche, tra cui:
- stress da lavoro correlato;
- suicidi;
- malattie professionali.

A breve gli atti sul nostro giornale. 

Il d.p.c.m. contenente la tabella di equiparazione tra personale del soppresso C.F.S. e resto del pubblico impiego emanato a seguito del d.lgs. n. 177/2016 ha valenza solo per quelle singole e particolari posizioni, mentre gli aspetti generali saranno risolti nell’emanando riordino dei ruoli del personale del comparto sicurezza e difesa.

All'alba del 2017, le caserme si rivelano ancora come luoghi nei quali anche diritti costituzionalmente pacifici (come quello della presunzione di innocenza) tardano ad affermarsi ed, anzi, vengono progressivamente limitati.

La sfida di quest'anno potrebbe essere, quindi, quella di verificare se, dopo il benefico innesto nel mondo militare delle donne (notoriamente più coraggiose e battagliere degli uomini nel far valere i propri diritti), analogo benefico effetto sortirà il transito di circa 7000 forestali nei Carabinieri e (in minor misura) nella Guardia di finanza. Quanto meno al fine di riprendere una seria meditazione sullo stato dei diritti dei militari, da troppo tempo tralasciata e delegata a quei pochi coraggiosi che ancora non si arrendono.

La dissennata politica dei governi degli ultimi dieci anni oltre ai tagli miliardari alla sicurezza non ha saputo programmare, rinnovare e adeguare alle nuove sfide gli apparati della sicurezza non riconoscendo il percorso di carriera delle persone. Un percorso che, addirittura, veniva bloccato nel 2010 dal governo Berlusconi con il blocco del tetto salariale con una perdita retributiva da parte degli operatori di circa 3,8 miliardi di euro. Basti pensare che a chi veniva promosso al grado e alla funzione superiore non si adeguava lo stipendio. Non solo, con la legge Madia si prevede, altresì, un ridimensionamento dei presidi, che significa: siamo meno, siamo pochi, perciò chiudiamo centinaia di uffici di Polizia sul territorio. Politica dell’investimento? Quale? Il punto è che manca un approccio serio e competente a questi temi che riguardano tutti ma, soprattutto, i cittadini. Le periferie continuano ad essere trascurate  trascurate dagli interessi di amministratori e governo, non si pianifica, non si programma, non si investe, non si forma adeguatamente il personale riducendo le risorse per la formazione.

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