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La sezione I bis del TAR Lazio con la sentenza n. 409 del 2018 la ha annullato il provvedimento del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri con il quale era stata negata l'autorizzazione all'Associazione UNFORCED costituita da carabinieri ex forestali.
I ricorrenti hanno impugnato la mancata autorizzazione. Essi, ex appartenenti al Corpo Forestale dello Stato e transitati ex lege nell’Arma dei Carabinieri, facevano presente che l’Unione Forestali Carabinieri Diritti – Unforced non aveva ottenuto l’autorizzazione perché l’Amministrazione aveva dedotto la natura sindacale della stessa, vietata ex art. 1475, comma 2, D.lgs. 66/2010, da alcuni punti dello statuto.
Il Ministro della Difesa ha negato l’autorizzazione richiesta ritenendo che “il sodalizio aspira di fatto allo svolgimento di funzioni sindacali, a nulla valendo la precisazione contenuta nello statuto in base alla quale “l’associazione non ha ... carattere sindacale ed è fatto divieto assoluto agli organi nazionali e/o territoriali dell’associazione o ai soci di porre in essere comportamenti configurabili come sindacali”.
Per il Tar, rientra, invece, nel campo della libera manifestazione del pensiero anche allo scopo di modificare l’assetto giuridico dell’ordinamento militare per quanto attiene alle libertà sindacali e politiche, fondare associazioni che si propongano questo scopo proprio perché, consapevoli di limiti attualmente posti dall’ordinamento, vogliono promuover le condizioni per superare tale assetto ritenuto non più conforme all’ordinamento giuridico nazionale ed internazionale attualmente in essere.
di Gianluca Taccalozzi - Preso atto della disponibilità della parte pubblica a destinare il 90% delle risorse contrattuali sul trattamento fisso e di concertare sin da adesso le risorse della specificità, la trattativa sul rinnovo contrattuale può andare avanti. Il nodo principale riguarda il trattamento accessorio: indennità e straordinario.
Le indennità sono ferme da lustri e la misura della retribuzione per lavoro straordinario è addirittura inferiore a quella ordinaria, eppure nemmeno stavolta sembrano esserci i margini finanziari per adeguarle.
Arrivare a un'intesa sul contratto per il comparto della Marina militare, che tenga conto degli aspetti normativi e di quelli economici, per il personale della Marina militare e della Guardia costiera. E' quanto chiede il Cocer della Marina, che ieri ha partecipato al tavolo che si è svolto a Palazzo Vidoni. "In linea con il mandato ricevuto dal personale, il Cocer Marina, nella seduta del tavolo contrattuale di ieri a Palazzo Vidoni, insieme con il Cocer Aeronautica, ha ribadito con fermezza il ruolo negoziale della Rappresentanza militare - si legge in una nota - nonché la necessità metodologica di addivenire ad un'unica intesa concordata (ai sensi di quanto previsto dall'art 7 comma 7 della Legge 195/95) inerente il contratto economico, quello normativo e l'impiego dei fondi per la specificità previsti dalla Legge di Bilancio 2017".
Si è svolto l'11 gennaio il tavolo tecnico con il Governo sul rinnovo del contratto 2016/2018. La delegazione di Parte Pubblica era presieduta dal sottosegretario Angelo Rughetti ed era composta dai vertici delle amministrazioni del Comparto Sicurezza e Difesa. Fp Cgil e Silp Cgil, preoccupati per i ritardi con cui si sta svolgendo la trattativa e la mancanza di dati e proiezioni su cui ipotizzare la destinazione e la ricaduta delle risorse su parte fissa e accessoria, hanno accolto con favore la proposta formulata al tavolo precedente di procedere unitariamente con la discussione su parte fissa e parte accessoria e su parte normativa.
l documento del Co.Ce.R. Guardia di Finanza presentato in occasione della riunione sul contratto dell' 11 gennaio presso la Funzione Pubblica.
Il COCER rileva come le risorse attualmente messe a disposizione per il rinnovo contrattuale siano assolutamente insufficienti per consentire il recupero del potere di acquisto perso dalle retribuzioni a seguito del prolungato blocco delle dinamiche contrattuali, nonché per consentire l’adeguamento, ai prezzi correnti, di numerose prestazioni inerenti il rapporto di lavoro (si pensi ai rimborsi spese per i pasti), o la rivalutazione di indennità accessorie il cui importo ancora è quello fissato molti anni fa. Ne consegue che la totalità delle risorse a disposizione deve essere necessariamente utilizzata, urgentemente in questa sessione, per rivalutare la componente fissa e pensionabile della retribuzione.
Le tabelle degli organici e i movimenti del personale militare sono atti accessibili? Stando agli orientamenti del Tar nel 2015 e del Consiglio di Stato nel 2016, le prime no e i secondi si.
Il Ministero della Difesa ha indetto per il 2018 il bando di reclutamento nell'Esercito - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale IV Serie Speciale, Concorsi ed Esami, n. 2 del 5-1-2018 - di 8mila volontari in ferma prefissata di un anno (VFP 1). I posti a disposizione, consultabili sul sito del Ministero, sono ripartiti nei seguenti quattro blocchi di incorporamento.
Il Tribunale di Taranto ha riconosciuto agli eredi di un sottufficiale della Marina militare che morì di cancro al polmone provocato dall’esposizione all’ amianto a bordo delle navi militari italiane, un risarcimento complessivo di circa 700mila euro (tra speciale elargizione, rivalutazione e ratei non goduti) e una pensione mensile di 1600 euro.
Il Trbunale del Lavoro accoglie la tesi di FP CGIL di Torino, rimandando al giudizio della Corte Costituzionale la conferma che i diritti sindacali dei militari non possano essere negati in toto, in contrasto con la nostra Costituzione e la Convenzione europea per i diritti dell'uomo. Il sindacato aveva denunciato l'antisindacabilità del diniego allo svolgimento di una assemblea sindacale del personale dell'ex Corpo Forestale transitato nell'Arma dei carabinieri.
Il Tar nelle settimane scorse ha condannato il ministero della Difesa a pagare 100mila euro e più a Banca Sistema per le bollette di Villa Ginori di Cecina, destinata alle villeggiature dei militari
Salta, almeno per ora, la fascia unica di reperibilità per le visite fiscali, una delle novità di maggior rilievo prevista dai decreti correttivi alla riforma Madia del Pubblico impiego. Il nuovo regolamento per “l'accertamento delle assenze dal servizio per malattia”, firmato dalla ministra Madia di concerto con il ministro Poletti e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29 dicembre scorso conferma infatti le attuali fasce orarie di reperibilità: 7 ore per i dipendenti pubblici, 4 per quelli privati.