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Lo scenario più probabile, diceva ieri il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, è che la contrattazione per il pubblico impiego riprenda nel 2016. Si dovrà aspettare la legge di stabilità, che solitamente fissa l’importo dedicato per il rinnovo dei contratti: «senza non è possibile. Successivamente, dal governo viene dato a noi il mandato per l’avvio delle trattative» ha spiegato il responsabile dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Nell’intervista concessa alla trasmissione “In mezz’ora” di Rai Tre, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha sottolineato, parlando del bilancio della Difesa, come sia “giusto tagliare la duplicazione degli assetti”, ma ha anche ribadito come “sotto un certo limite non si può andare"
Dopo il parere espresso dalle commissioni di camera e Senato il testo dell’ Atto di Governo 167 approvato, dovrà essere redatto nelle forme prettamente giuridiche, dall’Ufficio giuridico della Difesa per andare successivamente alla firma del Ministro e quindi alla Corte dei Conti per essere infine pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Un itinerario complesso.
E' la parte più delicata. "Per esperienza sappiamo - afferma Sergio Boncioli, coordinatore di casadiritto - che addirittura un concetto può variare di significato con una punteggiatura o meno al punto giusto o sbagliato. Bisognerà stare con gli occhi ben aperti affinchè la sostanza di quanto faticosamente approvato, non venga vanificata da interpretazioni ambigue che ne alterino il significato originale".
A settembre, con l'inizio della discussione sulla Legge di Stabilità 2016, il rinnovo dei contratti dei lavoratori statalisarà la priorità. E' questo quanto emerge da un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa dal ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia.
Come va impostato il contenzioso se si ritiene di aver ricevuto danni da una condotta illecita della PA.
Comunicato sindacale congiunto sulla necessità di definire ed individuare la figura del datore di lavoro, in modo da garantire ai lavoratori un’effettiva tutela, attraverso il riferimento ad un contesto normativo che prevedesse una precisa imputazione delle responsabilità ed il concreto potere di spesa cui è correlata la capacità di intervenire a tutela e salvaguardia della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro.
"Le categorie protette assegnatarie degli alloggi della Difesa potranno rimanere nelle loro case continuando a pagare un canone ragionevole. E' quanto ha stabilito alla unanimità la commissione Difesa della
Camera, in pieno accordo con il Governo. Il decreto ministeriale che stabilisce i criteri per la gestione degli alloggi militari sarà dunque riformulato tenendo conto di questa volontà espressa dal Parlamento. Rientrano nelle categorie protette i portatori di handicap, le vedove, i coniugi divorziati o legalmente separati e gli orfani conviventi. Siamo convinti che la puntuale applicazione di questi criteri sarà in grado di estinguere l'annoso contenzioso tra utenti e amministrazione".
Lo afferma l'on. Villecco calipari, v. Pres. della commissione Difesa Camera.
La Suprema Corte ha annunciato la decisione rispetto all’illegittimità del lungo blocco dei rinnovi contrattuali e di conseguenza delle oggettive inidonee retribuzioni stipendiali di poliziotti e dipendenti della PA, le quali, hanno subito una doppia battuta d’arresto nel potere di acquisto delle nostre retribuzioni, effetto delle discutibili e contestate politiche salariali connesse al blocco del tetto retributivo, imposto dai Governi Berlusconi-Monti.
L'on. Villecco Calipari, relatrice sui provvedimenti di riforma della rappresentanza militare ha relazionato ieri in commissione di Difesa, sugli esiti dell'incontro avuto con dalla Presidente della Commissione Difesa dell'Assemblea nazionale, onorevole Patricia Adam, per un colloquio incentrato sui contenuti del nuovo progetto di legge di riforma delle istanze di consultazione e di concertazione del personale militare, recentemente approvato da quel ramo del Parlamento francese.
Il blocco dei contratti degli statali, deciso nel 2010 e via via prorogato fino all’ultima legge di stabilità, è illegittimo. Ma solo per il futuro. Nessun effetto retroattivo, dunque, e di conseguenza nessun impatto immediato sui conti pubblici. Viene quindi scongiurato il buco di 35 miliardi di euro (paventato dall’avvocato dello stato Vincenzo Rago) che si sarebbe aperto qualora la declaratoria di incostituzionalità avesse coperto il periodo 2010-2015. Ora però il rinnovo contrattuale degli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici potrà ripartire. L’attesa sentenza della Corte costituzionale sulle norme del dl 78/2010 e del dl 98/2011 che avevano congelato gli stipendi dei dipendenti statali ai livelli del 2010, è arrivata ieri dopo una lunga camera di consiglio. In uno scarno comunicato, la Consulta ha dichiarato «l’illegittimità costituzionale sopravvenuta» delle norme che hanno istituito il blocco e di quelle che lo hanno prorogato, «con decorrenza dalla pubblicazione della sentenza».
È aggiornata a oggi 24 giugno, la camera di consiglio della Corte costituzionale chiamata a pronunciarsi sul blocco dei contratti nel pubblico impiego. Come previsto, i giudici della Consulta si sono riuniti ieri ma in serata è stato deciso di proseguire la riunione questa mattina.
In molte località i fari sono stati convertiti in i luoghi dove soggiornare.
Croazia, Francia, Scozia e Irlanda la fanno da padrone (per rimanere in Europa), a costi per notte magari non proprio popolari (anche 500 euro a notte), mentre da noi l'idea si sta affacciando in questi ultimi anni. Tra le opportunità, gli alloggi ormai dismessi della Marina militare presso alcuni fari, riservati- a pagamento e in base a una graduatoria- al personale delle forze armate e ai loro familiari.
I deputati «grillini» interpellano il Ministro della Difesa sulla struttura di Quarto Caldo a S.Felice Circeo.
E’ attesa per la decisione della Corte Costituzionale sullo sblocco dei contratti del pubblico impiego e anche i militari di tutto il comparto difesa guardano con occhio vigile verso il palazzo della Consulta in piazza del Quirinale a Roma.
Il “Libro bianco per la sicurezza internazionale e la Difesa”, di recente pubblicazione, costituisce la base per lo sviluppo delle soluzioni attuative, che dovranno essere affinate e realizzate in tempi rapidi, per rendere lo strumento militare adeguato ad affrontare le nuove realtà che lo scenario internazionale presenta. Momento essenziale della revisione è l’individuazione del modello organizzativo, che consenta di affrontare con successo le sfide odierne e in una prospettiva di medio termine.
di Antonino Intelisano